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chi ha inventato la pasta? quali sono le origini della pasta?  la pasta è nata in Italia o in Cina?

Chi ha davvero inventato la pasta? Tra leggenda e storia.

La pasta è uno degli alimenti più apprezzati e conosciuti a livello mondiale e, come tutte le cose di successo, ognuno cerca di attribuirsene le origini. Indubbiamente se pensiamo alla pasta il nostro primo pensiero non può che andare all'Italia.

Tantissimi formati, una sola lingua

Fateci caso, che siano spaghetti, penne, scialatiellipaccheri o rigatoni (ogni Regione ha il proprio tipo e formato) li troverete sempre scritti in italiano sul menù di qualsiasi ristorante del mondo. Ciò significa che non esiste una traduzione in altre lingue per indicare i formati di pasta. Non è un caso, infatti, se gli italiani vengono soprannominati "maccaroni", termine con cui indichiamo genericamente la pasta secca. La parola deriva dal latino “maccare” cioè "ammaccare" intesa come "pestare", azione indispensabile che si compie proprio quando si lavora un impasto.

La pasta ha origini Cinesi?

Bisogna innanzitutto fare una distinzione tra pasta e impasto. Il primo uso del termine “pasta” intesa come categoria merceologica che comprende tutti i formati possibili, risale a un decreto del 1509 del viceré spagnolo di Napoli don Giovanni d’Aragona, dunque quantomeno siamo stati noi italiani i primi a definirla tale. Tuttavia i primi impasti di acqua e farina risalgono a ben 12.000 anni fa in Medio Oriente, ma la pasta può davvero essere considerata un semplice impasto? Furono le grandi capitali italiane della pasta come Palermo, Genova e Napoli a trasformare con la propria artigianalità e creatività semplici impasti in vere e proprie eccellenze gastronomiche, grazie soprattutto a straordinarie rivoluzioni e opere d’ingegno come l’utilizzo del torchio e della gramola.

Tra leggenda e storia

Sfatiamo subito la leggenda di chi sostiene che fu Marco Polo nel 1925 a importare la pasta in Italia dopo aver compiuto un lunghissimo viaggio in Cina, attribuendole in questo modo le origini. Già molto tempo prima, esattamente nel I secolo a.C., il gastronomo, scrittore nonché cuoco romano Marco Gavio Apicio descrive nel suo celebre “De re coquinaria” un piatto indicato come “lagana” che veniva cotto nel forno ed era composto da strati di pasta sfoglia alternati a strati di carne: ebbene sì, erano esattamente le antenate delle attuali lasagne! Inoltre, se non fossimo ancora convinti, la più antica testimonianza della lavorazione della pasta si trova in Italia e risale al periodo etrusco: sia tratta della Tomba dei Rilievi situata a Cerveteri. Qui è raffigurata una scena di vita quotidiana in cui compaiano chiaramente quelli che erano gli antichi strumenti indispensabili per poter tirare e lavorare la pasta, ovvero matterello, rotella e spianatoia di quell'epoca.



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